La prospettiva del pignoramento dello stipendio in caso di un mutuo non pagato, non è poi così assurda se si pensa che in questo particolare periodo storico, sempre più italiani si ritrovano a fare i conti con il fine mese, faticando a pagare affitti, bollette, rate del mutuo ,dell’auto, tasse e quant’altro compatibilmente con il costo medio della vita quotidiana atto a mantenere una minima dignità personale. 

I costi aumentano, gli stipendi e gli incassi diminuiscono, in un rapporto inversamente proporzionale dalle dimensioni allarmanti. 

 

Dopo un certo numero di rate del mutuo non pagate, infatti, iniziano a crearsi una serie di situazioni da togliere il sonno, delineando proiezioni futuristiche al limite del disastro, fino al pignoramento della casa o dello stipendio, ed entrare in una simile spirale è più facile di quanto si possa immaginare. Certo, prima di arrivare ad attaccare lo stipendio del debitore o di chi ha fatto da garante deve delinearsi una situazione debitoria tale da non lasciar dubbio alcuno sull’eventuale solvibilità da parte del debitore. 

Oltretutto la busta paga è il reddito attaccabile più ambito dai creditori, in quanto considerato un pignoramento “a colpo sicuro”.

Dopo quante rate di mutuo non pagato la banca può rivalersi sullo stipendio o sui beni del debitore?

 

Richiedere un mutuo per l’acquisto di una casa o per la sua ristrutturazione è una decisione da prendere con molta cautela poiché andrà ad alterare l’andamento economico famigliare per parecchi anni, spesso fino a 30 e più. In un tempo così lungo non è difficile il sopraggiungere di imprevisti e cambiamenti che potrebbero comportare l’impossibilità di pagare una o più rate del mutuo contratto.

 

Posto che il rimborso del credito ottenuto è un dovere, prima di procedere con un’espropriazione forzata dell’immobile la banca dovrà seguire un iter ben preciso ; oltretutto la Legge tutela i cittadini aventi reali difficoltà nell’affrontare il pagamento di un mutuo, cercando di tutelarli dalla sottrazione del proprio alloggio con pignoramenti e successive vendite all’asta.

 

Nell’ipotesi di mancato pagamento di almeno 18 rate del mutuo, la banca dovrà inviare al cliente debitore regolare comunicazione di decadenza del beneficio del termine in cui :

  • rileva il mancato pagamento di più rate;
  • comunica di non concedere più il pagamento rateizzato;
  • chiede il saldo del debito.

Come avviene il pignoramento dello stipendio con un mutuo non pagato?

 

In caso di insolvenza qualunque creditore può chiedere al Presidente del tribunale l’autorizzazione a consultare la vostra Anagrafe tributaria  che consiste in un archivio presente all’Agenzia delle Entrate in cui sono elencati tutti i redditi del debitore ; questo controllo è atto a facilitare il recupero del credito, senza ulteriori perdite di tempo da parte del creditore.

Oltretutto l’ente erogatore del mutuo è già in possesso dei vostri dati come busta paga e certificazione unica, in quanto si tratta di una documentazione richiesta all’atto della formalizzazione del prestito.

Il pignoramento dello stipendio può avvenire in due modi :

 

  • Diretto (la somma viene prelevata direttamente sul conto corrente) ;
  • Presso terzi (la somma viene trattenuta in busta paga dal datore di lavoro).

In quest’ultimo caso  l’azienda viene obbligata a trattenere un quinto dal netto della vostra busta paga in attesa di un’udienza dal giudice la cui data è indicata nell’atto stesso di pignoramento.

Quali sono le conseguenze se non pago le rate del mutuo ipotecario?

 

Sandro Pertini, Padre Costituente e Presidente della Repubblica Italiana, nel 1981,nel suo messaggio di fine anno, ha sottolineato l’essenzialità del diritto alla casa per ogni cittadino:

 

“Io credo nel popolo italiano. E’ un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo”.

 

Acquistare una casa però richiede un notevole sacrificio economico e spesso, se non si dispone della liquidità necessaria, si deve necessariamente richiedere un mutuo  in banca che, se da una parte vi permetterà di realizzare l’acquisto dei vostri sogni, dall’altra è un impegno che comporta dei rischi a cui bisogna prestare molta attenzione.

 

Le conseguenze più gravi a seguito del mancato pagamento delle rate di un mutuo arrivano dopo un percorso in cui la banca tenterà di risolvere la situazione nel modo più indolore possibile, generalmente procedendo con dei solleciti bonari prima di intraprendere un percorso finalizzato ad azioni esecutive per il recupero della somma erogata.

 

Uno dei primi passi sarà la segnalazione del vostro nominativo come cattivo pagatore  nelle banche dati come il CRIF, con conseguente esclusione da qualsiasi eventuale accesso al credito, aggravando ulteriormente la posizione del debitore qualora pensasse di richiedere prestiti nel tentativo di sanare o quantomeno tamponare la sua posizione.

 

Quali sono le conseguenze di un mutuo non pagato? Quando scatta il pignoramento?

 

In Italia la grandissima maggioranza delle procedure giudiziarie sugli immobili iniziano per tre motivi:

 

  • Mancato pagamento delle spese condominiali
  • Mancato pagamento delle rate del mutuo
  • Equitalia

Il mutuo è un titolo esecutivo ritenuto dalla legge come un documento ufficiale sufficiente a sancire l’esistenza del diritto di credito ed in quanto tale la banca che lo eroga può agire contro i debitori direttamente con un pignoramento, senza previo ricorso in tribunale.

 

La banca può revocare il mutuo e chiedere la restituzione della somma integrale, in un’unica soluzione, solo dopo una morosità di 18 rate, anche non consecutive ; questa condizione è stata introdotta in Italia nel 2016 in attuazione della direttiva UE del 2014, la 17/Ue, sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali.

 

Dopo qualche tentativo di trovare una soluzione bonaria tramite comunicazioni e solleciti, la banca redigerà un precetto, ossia un atto di notifica al debitore prima di intraprendere esecuzioni forzate, nel quale verranno concessi 10 giorni per saldare il debito. Dopo 90 giorni dalla notifica dell’atto di precetto, in caso le rate non vengano saldate, la banca può sanzionare il pignoramento.

 

Parliamo di opzioni che le stesse banche attuano come soluzione estrema, sapendo bene che è più facile rientrare nel proprio credito concedendo un piano di rientro anche di piccole rate piuttosto che non tutto in un’unica soluzione. 

 

Se non pago il mutuo cosa può succedere dopo 3, 5 o 10 anni? E’ vero che la prima casa non è pignorabile?

 

E’ bene chiarire subito che un debito sul mutuo può portare ad un pignoramento anche se si tratta di abitazione oggetto di agevolazioni prima casa, indipendentemente dal fatto che si siano già pagate regolarmente le rate da tre, cinque, dieci o più anni. Certo, la banca potrebbe tener conto del vostro storico creditizio, ma questa sarà solo una scelta soggettiva dell’istituto di credito e non influirà sull’obbligo di rientro del debito residuo ; se le rate del mutuo non vengono onorate la banca potrà intaccare il vostro bene senza remore.

 

Quando si sottoscrive un mutuo la banca iscrive un’ ipoteca sull’immobile acquisendo di fatto il diritto di rivendere l’immobile, in caso di mancato pagamento delle rate, al fine di rientrare del proprio credito ; la casa che acquistate accendendo un mutuo diverrà vostra a tutti gli effetti solo una volta terminato il pagamento dell’ultima rata residua, sino ad allora è praticamente come se fosse di proprietà della banca che ha erogato il mutuo ipotecario.

 

Se vi trovate in una situazione di difficoltà economica che non vi permette di onorare il debito contratto con la banca è fondamentale affidarvi a dei consulenti esperti nel settore delle insolvenze, i quali metteranno a vostra disposizioni numerosi strumenti per poter ritardare il pignoramento, o addirittura sospenderlo.

 

Cosa fare in caso di rate arretrate del mutuo

In caso di difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo , sarebbe utile valutare alcune possibilità per risolvere il problema all’origine, prima che l’accumulo degli insoluti diventi ingestibile. Recandovi presso il vostro istituto di credito e parlando direttamente con la direzione potrete valutare insieme alcune possibilità tra cui :

 

  • Rateizzare l’importo residuo delle rate

 

  • Postergare le rate insolute
  • Sospensione del mutuo

Nel primo caso è prevista una maggiorazione della rata mensile composta dall’importo prestabilito più una parte del debito, mentre nel secondo le rate insolute verranno postdatate alla fine del mutuo, con l’aggiunta di ulteriori interessi. 

In ultima analisi la banca potrebbe valutare la possibilità di sospendere per un certo periodo il pagamento delle rate, ma non gli interessi che continueranno a maturare e verranno in seguito addebitati; quest’ultima è una possibilità che raramente viene concessa ma è anche tra le più risolutive in caso di momentanea difficoltà da parte del debitore.

Rate del mutuo pagate in ritardo: ecco come calcolare gli interessi di mora

 

Una delle prime tangibili conseguenze nel ritardo dei pagamenti delle rate di un mutuo è l’applicazione degli interessi di mora, che vengono calcolati in base ai giorni di ritardo e ad una maggiorazione del tasso pattuito in fase di erogazione che può oscillare tra l’1% e il 4% e tenendo conto di alcuni ulteriori fattori come :

 

  • Durata del piano di ammortamento
  • Costanza delle rate crescenti o decrescenti
  • Mensilità o semestralità delle rate

Trattandosi di un semplice calcolo matematico ed avendo a disposizione i dati del piano di rientro del vostro mutuo, è possibile fare un semplice conteggio per stabilire l’ammontare degli interessi:

Giorni di ritardo x importo della rata x  tasso di mora : 36500

Attualmente il tasso di interesse sulle rate scadute dei mutui si aggira intorno all’8% a cui si dovranno aggiungere le spese della messa in mora (comunicazioni di sollecito, commissioni di insoluto, spese recupero credito ecc).

Pagamento in ritardo della rata del mutuo : cosa accade se si tratta di 3 o 10 giorni

A differenza con quanto accade per utenze o accordi tra privati in cui il ritardo del pagamento di qualche giorno non comporta alcuna conseguenza, con le banche è bene stare molto attenti, perché anche poche giornate potrebbero far insorgere delle complicazioni come la segnalazione in CRIF o la revoca dell’intero ammontare del debito. 

Chiaramente non si tratta di un meccanismo così automatico, anche perché è la stessa Legge a tutelare il consumatore imponendo un discreto margine di tolleranza su eventuali ritardi nel pagamento di una o più rate, a patto che non comportino pregiudizi a carico del creditore e non siano palesi avvisaglie di imminenti crisi finanziarie del debitore.

Se si pensa che un problema improvviso o la semplice mancanza momentanea di liquidità potrebbero mettere in qualche modo a rischio il pagamento di una scadenza del mutuo sarebbe opportuno, per prima cosa, avvisare la Banca. In linea di massima se si tratta di un caso sporadico del pagamento in ritardo della rata del mutuo non si andrà incontro a nessuna conseguenza, salvo l’aggiunta di interessi moratori.

Come posso sospendere o posticipare le rate del mutuo?

 

Qualora vi trovaste in serie difficoltà economiche e non riusciste ad onorare il debito contratto con la vostra banca, con il sussistere di determinati requisiti è possibile usufruire della sospensione del pagamento delle rate del mutuo per un massimo di 18 mesi, anche suddivisi in due tempi.

 

  • Perdita del lavoro ;
  • Malattie invalidanti ;
  • Insorgenza di handicap gravi ;
  • Mancata autosufficienza.

 

Sono alcuni dei casi in cui viene presa in considerazione dalla banca la possibilità di agevolare il vostro rientro delle rate del mutuo grazie alla sospensione, purché tali accadimenti siano correlati da un reddito ISEE inferiore ai 30mila euro e da un mutuo inferiore ai 250mila euro. 

 

Oltretutto il finanziamento deve essere attivo da almeno 12 mesi e non bisogna aver superato i 90 giorni di ritardo nel pagamento delle rate.