A causa del mancato pagamento delle rate di qualunque finanziamento che hai contratto, la finanziaria può esigere il credito sia in via stragiudiziale che giudiziale. Anche nel 2024 il trend di chi richiede prestiti e finanziamenti, è in salita rispetto al 2023 e agli anni precedenti. E purtroppo sono centinaia di migliaia i richiedenti che non riescono a pagare i finanziamenti regolarmente.  Finanziamenti che vanno dalla ristrutturazione della casa al cambio dell’auto, dalle spese dentistiche all’acquisto dell’ arredamento. O finanziamenti anche solo per ottenere un pò di liquidità per affrontare spese impreviste. Sempre più spesso a causa della crisi, le famiglie dopo aver contratto dei finanziamenti, non riescono a pagare più le rate.

Finanziamento non pagato

Cos’è un finanziamento

Quando si parla di finanziamento ci si riferisce ad una scrittura privata che non richiede la presenza di un pubblico ufficiale all’atto della sottoscrizione, come per esempio accade nella stipula di un mutuo.

Giuridicamente, questo comporta una sostanziale differenza tra il mancato pagamento di una o più rate di un finanziamento rispetto al mancato pagamento di un mutuo. In quanto la finanziaria, per agire in un percorso di recupero del credito, dovrà avvalersi dell’intervento del tribunale per far emettere al giudice un decreto ingiuntivo prima di poter procedere al pignoramento. Tale decreto conterrà formale richiesta di rientro del debito da finanziamento aggravato da interessi e rivalutazione monetaria.

Quando si definisce non pagato

La condizione di finanziamento non pagato si verifica quando la finanziaria che ha erogato il prestito, nota un ritardo del pagamento di una rata. Di conseguenza, in un primo momento gestisce l’insoluto con l’ufficio interno per recuperare la sofferenza.

Lo fa comunicando con il debitore, prima telefonicamente e poi con l’uso di una raccomandata di sollecito per provare a rientrare della posizione insoluta.

In caso di esito negativo protratto nel tempo, potrà scegliere se passare la pratica ad un ufficio di recupero crediti esterno, nel tentativo di rientrare della somma del finanziamento non pagato.

Finanziamenti non pagati e pignoramento dei beni

Cosa succede ai miei beni se non pago un finanziamento?  Non pagare un finanziamento può portare al pignoramento di beni, stipendio, pensione e altri introiti, inclusi quelli futuri. Questo debito può anche essere trasferito agli eredi. Il pignoramento può avvenire in tre modi: su beni mobili, immobili o direttamente presso terzi.

Non pagare un finanziamento porta inesorabilmente a delle conseguenze che potrebbero arrivare al pignoramento dei propri beni presenti e futuri, come  la perdita di una parte dello stipendio, della pensione, dei soldi eventualmente presenti sul conto corrente e addirittura i soldi provenienti da un’eventuale vincita sono potenzialmente pignorabili.

E’ bene sapere, inoltre, che un finanziamento non pagato rientra nell’asse ereditario, diventando di fatto un debito degli eredi in caso di morte del contraente.

Il processo espropriativo dei beni di chi non paga un finanziamento può essere di tre tipi:

Approfondisci: Non ho pagato il finanziamento, rischio il pignoramento?

finanziamento non pagato dopo 5 anni: decade?

Dopo 5 anni da un finanziamento non pagato, si potrebbe non essere più segnalati nelle centrali rischi, a meno di interruzioni o segnalazioni continue. Tuttavia, il debito rimane esigibile. Le finanziarie registrano nelle centrali rischi i dettagli di ogni finanziamento, inclusi pagamenti regolari o ritardati, influenzando l’accesso futuro al credito.

In linea di massima gli operatori finanziari possono consultare le centrali rischi per valutare il merito creditizio di un soggetto che richiede un finanziamento, retrodatando la propria ricerca al massimo a 36 mesi. Ciò significa, che se non intercorsa un’interruzione, o la continua segnalazione della sofferenza da parte della finanziaria o delle società di recupero crediti, dopo 5 anni che non si è pagato un finanziamento, non si dovrebbe più risultare iscritti alle centrali rischi per credito a sofferenza. Ma ovviamente, il credito anche dopo 5 anni, se non intervenuta la prescrizione del debito, resta esigibile.

Per sapere cosa accade dopo 5 anni che non si paga un finanziamento, bisogna capire le tempistiche delle segnalazioni nelle centrali rischi. Quando ci si rivolge ad una finanziaria per ottenere un prestito i dati vengono trasmessi automaticamente al sistema di informazioni creditizie (SIC), un data base in cui vengono raccolte le informazioni fornite da banche e finanziarie sui soggetti con i quali hanno intrattenuto rapporti e che hanno ottenuto l’accesso al credito con la concessione di un finanziamento, ovvero:

  • Richiesta di finanziamento ;
  • Regolarità nel pagamento ;
  • Ritardo su alcune rate ;
  • Mancato rientro del debito.

La consultazione di questo sistema permette agli enti erogatori di prestiti di poter giudicare la posizione creditizia e valutare la vostra affidabilità nel restituireuin un’ipotetico prestito erogato, condizionando l’eventuale accesso al credito in caso di informazioni negative.

Aggiornamento 2024 sulkla decadenza dopo 5 anni di un finanziamento non pagato

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 116/2024, l’Italia ha recepito la direttiva europea 2021/2167, nota come Secondary Market Directive (SMD). Questa normativa introduce una serie di novità significative, destinate a ridisegnare il panorama della gestione dei crediti non performing, liberalizzando la cessione dei crediti deteriorati da parte delle banche e degli altri istituti di credito verso gli ‘acquirenti di crediti’. (fonte)

Finanziamenti e Tempistiche di conservazione nelle Banche dati

Le informazioni negative sui ritardi di pagamento sono conservate nelle banche dati per 12 mesi in caso di ritardo su 1-2 rate, a condizione che i pagamenti successivi siano regolari; per 24 mesi in caso di ritardo su 3 o più rate, con la stessa condizione; e per 36 mesi per prestiti mai restituiti o con grave morosità, a partire dalla data di estinzione prevista o dall’ultimo aggiornamento della finanziaria.

Le tempistiche relative alla permanenza dei dati all’interno di questi data base sono regolamentate dalla Legge che cita  :

  • Nel caso di pagamento ritardato di una o due rate, l’informazione negativa resta in banca dati per non meno di 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, purché  durante questo lasso di tempo, i pagamenti siano stati eseguiti puntualmente; 
  • Nell’ipotesi di pagamento ritardato di tre o più rate, l’informazione negativa viene conservata per non meno di 24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, ma sempre a condizione che, durante questo tempo, i pagamenti siano stati effettuati in maniera regolare; 
  • Per i prestiti mai restituiti o con morosità di particolare entità, le informazioni negative permangono per non meno di 36 mesi decorrenti dalla data in cui, secondo il contratto, il prestito si sarebbe dovuto estinguere oppure dalla data in cui la finanziaria ha inviato l’ultimo aggiornamento dei dati relativi al prestito in questione.

Finanziamenti non pagati: vanno in prescrizione?

I finanziamenti non pagati non vanno in prescrizione automaticamente dopo 5 anni ma seguono la prescrizione ordinaria di 10 anni. Questo periodo inizia dalla scadenza dell’ultima rata o dalla revoca del finanziamento, a meno che non si verifichino interruzioni della prescrizione.

Approfondiamo di seguito la risposta:

E’ pensiero comune che un finanziamento non pagato vada automaticamente in prescrizione dopo solo 5 anni, in quanto prestazione periodica con rientro del debito mediante pagamento di rate mensili ; per Legge  la prescrizione del finanziamento applicabile in questi casi è quella ordinaria, ossia dopo 10 anni.

La Corte di Cassazione infatti stabilisce che :

«Il debito del mutuatario non può considerarsi scaduto prima della scadenza dell’ultima rata, per cui la prescrizione decennale dell’azione di ripetizione di indebito non si pone quando il rapporto è ancora in corso e decorrerà dal pagamento dell’ultima rata».

Inoltre è bene chiarire che si tratta di una prescrizione unica, basata quindi sulla totalità del credito, che inizierà a decorrere allo scadere previsto del finanziamento o alla revoca dello stesso ; per stabilire la prescrizione del vostro finanziamento, quindi, dovrete calcolare 10 anni a partire dalla scadenza dell’ultima rata sempre che non sia intercorsa un’interruzione della prescrizione.

Aggiornamento 2024 sulla prescrizione dei finanziamenti non pagati

È fondamentale considerare che, con le nuove disposizioni introdotte dal Decreto Legislativo n. 110/2024, sono state apportate modifiche alle procedure di riscossione, influenzando anche le tempistiche e le modalità di recupero dei crediti da parte degli enti preposti. (fonte)

Pignoramento della casa a seguito di un finanziamento non pagato

Mentre una banca, a seguito del mancato pagamento del mutuo, può rivalersi sulla casa ipotecata, per quanto concerne le finanziarie la situazione è differente, in quanto non sempre è prevista l’iscrizione ipotecaria sull’immobile.

La natura dei contratti bancari e finanziari, infatti, differiscono notevolmente tra loro in quanto un’ipoteca bancaria costituisce un «titolo esecutivo», che consente al creditore di avviare un pignoramento senza previa condanna del giudice.Mentre il contratto di finanziamento non prevede ipoteca sulla casa, almenochè non risulti tra le garanzie prestate per richiedere il finanziamento.  E in caso di finanziamento non pagato, la finanziaria dovrà emettere un decreto ingiuntivo prima di avviare un giudizio.

Le forme di pignoramento per finanziamento non pagato possibili sono tre:

  • Beni mobili (sequestro degli arredi da parte dell’Ufficiale giudiziario) ;
  • Beni immobili (previa iscrizione di ipoteca sui registri immobiliari) ;
  • Crediti verso terzi (stipendio, conto corrente, pensione, canoni di affitto).

In compenso la finanziaria ha il potere di recedere dal contratto anche solo dopo il mancato pagamento di poche rate, in realtà già dopo la prima, revocando il piano d’ammortamento stabilito e pretendendo la restituzione immediata della totalità della somma prestata ; la regolamentazione prevista all’interno del contratto sottoscritto in fase di istruttoria vi chiarirà il livello di tolleranza previsto vostro caso specifico riguardo il mancato pagamento delle rate del finanziamento.

Aggiornamento 2024 sul pignoramento di una casa a causa di un finanziamento non pagato

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 116/2024, è stata introdotta la figura del ‘gestore di crediti in sofferenza’, con specifici poteri di vigilanza e sanzionatori affidati alla Banca d’Italia. Questa novità normativa mira a sviluppare il mercato secondario dei crediti deteriorati attraverso la liberalizzazione dell’acquisto di questi crediti e la regolamentazione della loro gestione. (fonte)

Se non pago i finanziamenti possono pignorare il mio stipendio? 

Se non riesci a pagare le rate di un finanziamento, la finanziaria può intraprendere azioni legali per recuperare il credito, incluso il pignoramento del tuo stipendio. Questa misura viene generalmente adottata dopo tentativi di recupero bonario, come solleciti telefonici e scritti.

Procedura di pignoramento dello stipendio:

  1. Notifica dell’atto di pignoramento: La finanziaria notifica al debitore e al datore di lavoro un atto di pignoramento. Il datore di lavoro è tenuto a comunicare se il rapporto di lavoro è in corso e l’ammontare dello stipendio.
  2. Calcolo della quota pignorabile: La legge italiana stabilisce che lo stipendio può essere pignorato nei seguenti limiti:
    • Fino a 2.500 euro netti mensili: pignorabile fino a un decimo (1/10).
    • Tra 2.500 e 5.000 euro netti mensili: pignorabile fino a un settimo (1/7).
    • Oltre 5.000 euro netti mensili: pignorabile fino a un quinto (1/5).

    Questi limiti sono stati confermati per il 2024 Money.it.

  3. Esecuzione del pignoramento: Il datore di lavoro trattiene la quota pignorata dallo stipendio e la versa al creditore fino all’estinzione del debito.

Considerazioni aggiuntive:

  • Tredicesima mensilità: Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la tredicesima è soggetta a pignoramento secondo gli stessi limiti applicati allo stipendio ordinarioMoney.it.
  • Minimo vitale: La legge garantisce al debitore un minimo vitale, pari al doppio dell’assegno sociale. Nel 2024, con un assegno sociale di 534,41 euro, il minimo vitale è 1.068,82 euro Fatti Rimborsare. Pertanto, il pignoramento non può ridurre lo stipendio al di sotto di questa soglia.
  • Pignoramento presso terzi: Oltre allo stipendio, il creditore può pignorare altri crediti vantati dal debitore verso terzi, come conti correnti o pensioni, rispettando i limiti di legge.

È consigliabile affrontare tempestivamente le difficoltà di pagamento, cercando accordi con la finanziaria per evitare azioni legali più gravose.

Finanziamenti insoluti e cancellazione CRIF

Il CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) gestisce il Sistema di Informazioni Creditizie (SIC), una banca dati che raccoglie informazioni sull’affidabilità creditizia di individui e aziende. Queste informazioni, fornite da banche e istituti finanziari, includono dettagli su richieste di finanziamento, andamento dei pagamenti e eventuali inadempienze.

I tempi di conservazione dei dati nel SIC variano in base alla tipologia dell’informazione:

  • Richieste di finanziamento in corso di valutazione: conservate per 180 giorni dalla data della richiesta.
  • Richieste di finanziamento rinunciate o rifiutate: conservate per 90 giorni dalla data di rinuncia o rifiuto.
  • Finanziamenti rimborsati regolarmente: conservati per 60 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito.
  • Ritardi di pagamento:
    • 1 o 2 rate pagate in ritardo: l’informazione negativa è conservata per 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 12 mesi successivi i pagamenti siano stati regolari.
    • 3 o più rate pagate in ritardo: l’informazione negativa è conservata per 24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 24 mesi successivi i pagamenti siano stati regolari.
  • Finanziamenti non rimborsati o con gravi morosità: conservati per 36 mesi dalla data di estinzione prevista o dalla data dell’ultimo aggiornamento fornito dall’istituto di credito.

È importante notare che, secondo le normative vigenti, la cancellazione dei dati dal SIC avviene automaticamente al termine dei periodi sopra indicati. Tuttavia, se ritieni che i dati registrati siano errati o non aggiornati, hai il diritto di richiederne la correzione o la cancellazione anticipata. In tal caso, puoi rivolgerti direttamente all’istituto finanziario che ha segnalato l’informazione o contattare CRIF attraverso il modulo online disponibile sul loro sito ufficiale.Crif

Per ulteriori dettagli sui tempi di conservazione dei dati e sulle procedure di cancellazione, puoi consultare le domande frequenti sul sito di Crif

Vendere l’auto con un finanziamento non pagato

Posso vendere l’auto per la quale non ho finito di pagare il finanziamento?

Richiedere un finanziamento per l’acquisto di un bene non implica alcuna restrizione per il proprietario riguardo al possesso dello stesso; ad esempio, se acquisti un’auto e poi decidi di venderla mentre il finanziamento è ancora attivo, puoi procedere senza problemi. Questo perché il bene acquistato non è direttamente legato al finanziamento, se non per giustificare la richiesta di quest’ultimo.

L’unico dovere del proprietario dell’auto, quindi, è di restituire la somma finanziata. Chi acquista l’auto diventa il nuovo legittimo proprietario, senza essere implicato nel finanziamento contratto dal precedente proprietario per l’acquisto del veicolo.

In caso di mancato pagamento delle rate, la finanziaria avvierà le usuali procedure per il recupero del credito, mirando a recuperare la somma prestata indipendentemente dall’utilizzo fatto del bene, inclusa l’acquisto dell’auto.

Cosa succede se non pagate un finanziamento Compass?

Se avete ricevuto un finanziamento da Compass ma non siete riusciti a pagare fino alla quarta rata, è importante sapere cosa aspettarsi:

La situazione di ritardo nei pagamenti non è rara e Compass, come molte altre istituzioni finanziarie, inizia solitamente tentando di recuperare il debito con solleciti tramite chiamate, che possono diventare pressanti, includendo minacce di azioni legali.

Affrontare questa situazione può essere stressante, al punto che alcuni preferiscono non rispondere alle chiamate da numeri sconosciuti, aumentando l’ansia in una già difficile condizione finanziaria.

Ecco due strategie che potete considerare:

  1. Bloccare i numeri: Una soluzione temporanea che impedisce a Compass di contattarvi direttamente, ma non risolve il problema alla radice.
  2. Contattare Compass: Invece di evitare le chiamate, potete prendere l’iniziativa e discutere apertamente la vostra situazione finanziaria con Compass, esplorando possibili soluzioni per gestire il debito.

Se Compass conclude che il debito non è recuperabile, potrebbe vendere il vostro debito a un’agenzia di recupero crediti terza. Queste agenzie, avendo acquistato il debito per una somma modesta, tendono a evitare il percorso legale, prediligendo negoziare accordi come il saldo e stralcio, che vi permettono di chiudere il debito per una somma inferiore. Questo approccio può aiutarvi a evitare il pignoramento dello stipendio e a gestire meglio la situazione debitoria con Compass.

Che cosa succede se non riesco più a pagare le rate del finanziamento

Se non riuscite più a pagare le rate del finanziamento (o dei finanziamenti), ecco cosa succede, in conformità alle normative italiane vigenti:

  1. Applicazione di Mora: Su ogni rata non pagata viene applicata una mora, ovvero degli interessi di ritardo.
  2. Segnalazione come Cattivo Pagatore: Già dopo una sola rata non pagata, si può essere segnalati come cattivi pagatori nelle banche dati creditizie come CRIF, EURISC e EXPERIAN, compromettendo la capacità di ottenere futuri finanziamenti.
  3. Azione di Recupero del Credito: Se il pagamento non viene ripreso, le finanziarie iniziano le azioni di recupero che includono:
    • Telefonate e lettere di sollecito da parte di società di recupero crediti.
    • Visite da parte dell’esattore, che potrebbe tentare di ottenere il pagamento tramite assegni o cambiali.
    • Comunicazione della decadenza del beneficio del termine e risoluzione del contratto, obbligandovi a saldare l’intero debito in un’unica soluzione.
    • Invio di una messa in mora tramite raccomandata, seguita dalla notifica di un decreto ingiuntivo per l’avvio delle procedure legali.
  4. Cessione del Credito: In caso di difficoltà nel recupero del debito, la finanziaria può cedere il credito a società terze, come previsto dall’articolo 1260 del Codice Civile, per alleggerire il proprio bilancio e ottenere vantaggi fiscali.
  5. Pignoramento: Se le azioni legali proseguono, si può arrivare al pignoramento di stipendi, pensioni o beni immobili, nel rispetto dei limiti imposti dalla legge italiana, quali il quinto dello stipendio o della pensione.
  6. Coinvolgimento del Garante: Se presente, anche il garante del credito verrà coinvolto nelle azioni di recupero.

È fondamentale essere consapevoli che, in Italia, la legge tutela sia i diritti dei creditori che quelli dei debitori. In caso di difficoltà nel pagamento di un finanziamento, è consigliabile cercare una soluzione negoziata con il creditore prima che la situazione escalati a livelli legali più complessi. La trasparenza e la comunicazione possono spesso prevenire le conseguenze più gravi associate al mancato pagamento di un finanziamento.

 Se invece siete nullatenenti, non preoccupatevi fate parte dei 3 POTENTI e quindi “non possono recuperare nulla” ma non sorridete, perchè non potrete ottenere nuovi finanziamenti.

Soluzioni in caso di finanziamenti non pagati

Le soluzioni da adottare in caso di finanziamenti non saldati sono diverse, ecco un breve specchietto che elenca le soluzioni per chi non è riuscito ad onorare dei finanziamenti. E successivamente un’approfondimento sui diversi strumenti per estinguere un finanziamento non pagato:

  • pagamento in unica soluzione o a rate
  • saldo e stralcio (se si ha della disponibilità economica e si vuole evitare la causa). Si può ottenere uno sconto dal 40 al 70%
  • causa per contestare gli interessi pattuiti

Saldare i finanziamenti non pagati in un unica soluzione

In primo luogo, vi è l’opzione del pagamento dell’intero debito in un’unica soluzione o attraverso un piano di rientro a rate concordato con la finanziaria. Questa strada richiede una negoziazione trasparente con il creditore per definire termini realistici che rispecchino la capacità di pagamento del debitore.

Stralciare una parte del debito insoluto

Un’altra strategia efficace è il “saldo e stralcio”, particolarmente vantaggioso per chi dispone di una certa liquidità economica e desidera evitare un contenzioso. Questa soluzione permette di chiudere il debito pagando una somma inferiore rispetto a quella originariamente dovuta, con uno sconto che può variare dal 40 al 70%. La negoziazione di un accordo di saldo e stralcio richiede un dialogo costruttivo con il creditore, dimostrando la volontà di risolvere il debito pur in presenza di difficoltà finanziarie.

Contestare, opporsi agli interessi del finanziamento

Infine, vi è la possibilità di avviare una causa legale per contestare gli interessi pattuiti sul finanziamento, qualora si ritenga che questi siano stati calcolati in modo non equo o addirittura usuraio. Tale percorso, da intraprendere con l’assistenza di un legale specializzato, può portare alla riduzione del debito o alla sua eliminazione, a seguito di un’accurata verifica delle condizioni contrattuali e della legislazione vigente in materia di tassi di interesse.

Adottare una di queste soluzioni richiede un’attenta valutazione delle proprie condizioni finanziarie e una conoscenza approfondita delle normative italiane sui finanziamenti, al fine di scegliere il percorso più adeguato per la risoluzione del debito. È sempre consigliabile, in queste circostanze, cercare il supporto di consulenti finanziari o legali per navigare al meglio le complessità legate ai finanziamenti non pagati.

Se c’è usura nel finanziamento che cosa succede?

Quasi tutti i finanziamenti accessi con società finanziarie prestampati sono usurari quindi se hai problemi puoi evidenziare queste problematiche per difenderti nel migliore dei modi.

Rilevare usura ci permette di ottenere una maggiore riduzione del debito in caso di saldo e stralcio.

Se non dovessi disporre di liquidità, grazie alla contestazione degli interessi usurari puoi raggiungere i seguenti obiettivi:

  1. bloccare la finanziaria
  2. diminuzione debito/ saldo e stralcio
  3. recupero somme
  4. opposizione a decreto ingiuntivo
  5. proteggere i fideiussori
  6. sospensione azioni esecutive

E’ necessaria una perizia econometrica che dimostri la pattuizione di interessi usurari.

Per ricevere una preanalisi gratuita scrivici la tua situazione e lasciaci i tuoi dati qui www.debitobancario.it/contatti o inviaci il contratto di finanziamento a info@debitobancario.it

Individueremo insieme a te la strategia più adatta per aiutarci a superare tutte le tue difficoltà.

Inserisci la tua mail nel form in alto per rimanere sempre aggiornato

Le risposte dell’Avvocato Cacciola alle domande su un finanziamento non pagato

  • Domanda: È legale se mi vengono applicate delle more sul ritardo di pagamento delle rate solo di alcuni giorni?

Avvocato Cacciola: Sì, è legale applicare more in caso di ritardo nei pagamenti, anche se si tratta di pochi giorni. Tuttavia, è importante verificare se gli interessi di mora applicati superano la soglia dell’usura stabilita dalla legge. In tal caso, gli interessi potrebbero non essere dovuti, nemmeno quelli previsti nel contratto. È consigliabile inviarci il contratto per una revisione a info@debitobancario.it.

  • Domanda: Mi è arrivata un’ingiunzione e ho tempo 40 giorni per pagare 15.000 euro. Se trovassi i soldi tra un anno, posso estinguere il debito in anticipo?

Avvocato Cacciola: Sì, può estinguere anticipatamente il debito se riesce a reperire i fondi. In questo modo, potrebbe evitare che la procedura esecutiva prosegua oltre. Tuttavia, le suggerisco di provare a negoziare un saldo a stralcio per ridurre l’importo dovuto.

  • Domanda: La comunicazione della decadenza del beneficio del termine è un passaggio obbligatorio? Come avviene? Posso ancora negoziare un piano di pagamento?

Avvocato Cacciola: Sì, è un passaggio obbligatorio e solitamente viene notificato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Dopo aver ricevuto questa comunicazione, è ancora possibile negoziare con la finanziaria per chiudere la posizione con un accordo di saldo e stralcio prima che venga emesso un decreto ingiuntivo.

  • Domanda: Sono stato protestato nel 2008 e non ho più pagato i finanziamenti. È possibile che il debito sia stato cancellato automaticamente alla CRIF?

Avvocato Cacciola: Salve Pasquale, se il debito non è stato estinto, non viene automaticamente cancellato dalla CRIF. Le informazioni negative sui finanziamenti possono rimanere nei registri per molti anni, anche se in alcuni casi è possibile richiedere la cancellazione dopo un certo periodo.

  • Domanda: Non riesco più a pagare un prestito d’onore per aprire un’attività. Sono nulla tenente, cosa rischio?

Avvocato Cacciola: Se è nulla tenente e non ha beni o redditi da cui la finanziaria può rivalersi, non rischia azioni esecutive. Tuttavia, la finanziaria potrebbe comunque tentare di recuperare il credito. Le consigliamo di inviarci il contratto a info@debitobancario.it per una revisione e valutare eventuali anomalie.

  • Domanda: Ho perso il lavoro e non riesco a pagare il finanziamento di un’auto. Possono sequestrarmi l’auto se non pago per 7 mesi?

Avvocato Cacciola: In generale, è improbabile che la finanziaria avvii una procedura esecutiva immediatamente dopo 7 rate non pagate. Tuttavia, potrebbe perdere il beneficio del termine, costringendola a saldare l’intero importo residuo. Le suggerisco di contattare la finanziaria per trovare un accordo bonario. Se la situazione peggiora, ci invii una mail a info@debitobancario.it per ulteriori consigli.

  • Domanda: Posso richiedere una rivalutazione degli interessi su un prestito poiché i tassi di interesse sono scesi?

Avvocato Cacciola: In teoria, può chiedere una rinegoziazione del tasso di interesse, ma le finanziarie raramente accettano di modificare i termini di un prestito a tasso fisso già in essere. È comunque possibile tentare, inviandoci il contratto per una preanalisi gratuita.

  • Domanda: Non riesco più a pagare le rate di un prestito Findomestic e ho già una cessione del quinto in corso. Cosa può succedere?

Avvocato Cacciola: Se ha una cessione del quinto attiva e non possiede altri beni o redditi significativi, la finanziaria potrebbe cercare di recuperare il credito tramite azioni esecutive. Le consigliamo di inviarci il suo contratto a info@debitobancario.it per verificare eventuali anomalie e suggerirle una strategia.

  • Domanda: Mio suocero ha un finanziamento e un garante. Se non riesce a pagare, chi viene perseguito per primo?

Avvocato Cacciola: La finanziaria può agire sia nei confronti del debitore principale che del garante, ma spesso preferisce perseguire chi è più facile da colpire, come il garante. Tuttavia, ci sono diverse soluzioni, come il saldo e stralcio o la contestazione del debito in caso di irregolarità. Qui trovi un approfondimento della risposta.

  • Domanda: Mi hanno proposto di firmare cambiali per un finanziamento che non riesco a pagare. Cosa rischio se accetto?

Avvocato Cacciola: Le sconsigliamo di firmare cambiali poiché sono titoli esecutivi che potrebbero portare rapidamente ad azioni legali. Sarebbe meglio negoziare un saldo e stralcio o valutare possibili irregolarità nel contratto. Inviateci il contratto per una revisione gratuita. Approfondisci la risposta qui