Quando ci si trova in una situazione di sovraindebitamento, ossia si è sommersi dai debiti, una delle prime azioni esecutive a cui si va incontro è il pignoramento. Questo, contrariamente a quanto si crede, può riguardare sia bene immobili – come la prima casa – che “soldi liquidi”, come nel caso delle somme di denaro depositate su un conto corrente.
Ma, può capitare che su un conto corrente, presumibilmente in rosso visto che parliamo di una situazione di sovraindebitamento, sia presente un fido bancario: ossia una somma di denaro che la banca presta al soggetto in questione, e che va ad incrementare il margine di disponibilità del conto stesso.
Come si procede in questi casi?
Il fido bancario può essere pignorato?
Per rispondere a queste domande è bene partire dal principio, ossia, aprendo una piccola parentesi sul fido bancario.
Fido bancario, cos’è?
Per prima cosa, è bene chiarire che quando si parla di pignoramento dei soldi presenti su un conto si parla di “pignoramento verso terzi”, visto che, la somma di denaro in questione è si di proprietà del debitore ma è depositata in banca, ossia un terzo soggetto. In questo caso, il soggetto vanta un credito nei confronti dell’ente, in quanto, può richiedere la restituzione della somma in qualsiasi momento.
Diverso discorso vale invece per il fido bancario, che è un contratto di credito con il quale la banca, concede al cliente una determinata somma di denaro, che va ad incrementare il margine disponibile del conto. In questo caso, la somma di denaro in questione costituisce un debito del soggetto nei confronti della banca.
La differenza che corre tra le due diverse nature dei soldi presenti sul conto, sta alla base della NON pignorabilità del fido bancario.
Fido bancario, ecco perché non si può pignorare
Il fido bancario quindi, non può essere pignorato in quanto, la somma di denaro nonostante sia a disposizione del debitore non gli appartiene: è infatti della banca. E, sarà questa, nel momento in cui dovesse vedersi recapitare un atto di pignoramento, ad effettuare una comunicazione al creditore, detta “dichiarazione negativa”, in cui gli negherà la possibilità di avvalersi sul fido per soddisfare il proprio credito.
Dalla dichiarazione negativa dipende anche il futuro delle altre somme di denaro, successivamente depositate sul conto in quanto, la sua emissione ne determina la pignorabilità se depositate dopo la notifica del pignoramento, ma prima della dichiarazione negativa della banca. Nel caso in cui invece, il denaro venga depositato dopo la dichiarazione negativa, questo risulta essere intoccabile dal creditore.
Il fido bancario non può essere pignorato neanche se il conto corrente in rosso. In questi casi infatti, il pignoramento non può essere effettuato, fino a quando lo scoperto non venga ripristinato.