I crediti deteriorati sono crediti delle banche la cui riscossione è incerta, sia per la quota capitale che per gli interessi maturati.
La riscossione di questi crediti, definiti anche prestiti non performanti (NPL, Non Performing Loans), può risultare difficile a causa di difficoltà economiche del contraente o può derivare da un’incauta analisi da parte della banca che ha concesso il credito.
Come vengono gestiti i crediti deteriorati?
La gestione dei crediti deteriorati è un aspetto critico per la stabilità finanziaria delle banche e di altri istituti di credito.
Ecco alcune delle strategie comuni per gestire i crediti deteriorati:
Identificazione Precoce: Rilevare i prestiti a rischio di diventare non performing è il primo passo. Gli istituti di credito utilizzano vari metodi, come algoritmi e modelli di valutazione del rischio, per identificare questi prestiti in anticipo.
Ristrutturazione del Debito: Una delle prime misure che possono essere adottate è la ristrutturazione del debito. Questo può includere la modifica delle condizioni del prestito, come la riduzione del tasso di interesse o l’estensione del periodo di rimborso.
Recupero Crediti: Gli istituti di credito possono rivolgersi a società di recupero crediti o utilizzare mezzi legali per recuperare i fondi dovuti.
Vendita di Crediti: In alcuni casi, la banca può scegliere di vendere il credito deteriorato a un terzo, spesso a un prezzo scontato rispetto al valore nominale del credito. L’acquirente cercherà poi di recuperare il debito o una parte di esso.
Accantonamenti: Gli istituti di credito devono costituire accantonamenti per coprire le potenziali perdite derivanti da crediti deteriorati, come richiesto dalle normative finanziarie e bancarie.
Securitizzazione: Alcune banche raccolgono diversi tipi di crediti deteriorati e li trasformano in strumenti finanziari attraverso un processo di securitizzazione. Questi strumenti possono essere poi venduti agli investitori.
Assistenza del Governo: In alcune circostanze, il governo può intervenire per acquistare i crediti deteriorati, spesso attraverso un “bad bank”, una struttura appositamente creata per isolare questi asset problematici.
Trasparenza e Comunicazione: Una comunicazione efficace con i regolatori e gli azionisti è fondamentale quando si gestiscono elevati livelli di crediti deteriorati.
Ogni strategia ha i propri pro e contro, e la scelta migliore può dipendere da vari fattori, come la gravità del problema del credito deteriorato, la condizione finanziaria generale dell’istituto e le normative vigenti.
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Le categorie degli NPL
I prestiti non performanti (NPL) possono essere suddivisi in tre categorie:
- inadempienze probabili: la riscossione di questi crediti (sia del capitale concesso che degli interessi) appare improbabile senza ricorrere all’escussione delle garanzie. Questi crediti, che in genere riguardano imprese in difficoltà economica, possono essere riportati in bonis. Si possono mettere in atto degli interventi che possono aiutare l’impresa a risanare i propri debiti.
- Crediti in sofferenza: il recupero di questi crediti è la più deleteria per una banca poiché in questa categoria sono compresi i soggetti debitori in stato di insolvenza, cioè coloro che non sono in grado di sanare il debito.
- Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: in questa categoria rientrano le esposizioni scadute da più di 90 giorni e in generale tutti i crediti che non fanno parte delle inadempienze probabili e nelle sofferenze.
I crediti in bonis
I crediti in bonis sono quei crediti che possono essere riscossi. Al contrario dei crediti deteriorati sono esposizioni solvibili. In questo caso l’istituto finanziario è certo che il debito possa essere saldato rispettando le modalità contrattuali pattuite.
I crediti forborne
I credi forborne (o forborne exposures) sono crediti sia deteriorati che in bonis, che vengono concessi dalla banca. Questi sono delle concessioni che la banca fa l debitore sono delle modifiche apportate alle condizioni di partenza del contratto e possono riguardare la riduzione del tasso di interesse o un finanziamento più lungo.
I crediti forborne possono essere distinti in due categorie:
- crediti forborne in bonis che si riferiscono a clienti in difficoltà finanziaria;
- crediti forborne deteriorati con misure di tolleranza, se i clienti sono classificati come in stato di deterioramento.
NPE Ratio
L’NPE Ratio è una percentuale che mettere in relazione i crediti deteriorati con il volume totale dei crediti concessi da una banca.
Perché il bilancio della banca sia positivo questo valore deve essere il più basso possibile. Viene valutato anche come questo valore cambia nel tempo.
Centrale dei rischi
Nel 1962 la Banca d’Italia ha istituito la Centrale dei Rischi che ha il compito di controllare il rischio dei crediti deteriorati. Operativa dal 1964, è sistema informativo a cui gli istituti finanziari devono comunicare i crediti dai 30.000 euro e i crediti in sofferenza di qualsiasi importo in modo da monitorare la solvibilità dei clienti e rendere più facile la valutazione dei clienti al momento della richiesta di finanziamento.
Le banche e i debiti deteriorati: la situazione
In Italia le banche hanno da sempre un numero molto alto di crediti deteriorati tanto da provocare la richiesta da parte dell’allora presidente della Banca Centrale Europa, di mettere in atto delle riforma che fossero in grado di aiutare le imprese. Queste richieste dipendevano dalla difficoltà delle banche dovute a:
- errate gestioni passate di concessioni di crediti a soggetti non in grado di ripagarli;
- difficoltà finanziarie di imprese e famiglie.
Le banche in Italia sono strettamente connesse alle sorti della piccole e medie imprese: le difficoltà delle PMI hanno comportato un aumento delle esposizioni deteriorate che ha provocato effetti negativi anche sulle famiglie che si sono ritrovate in difficoltà per il pagamento di mutui e prestiti.
Per risanare i debiti le banche italiane sono ricorse alla vendita degli NPL.
Ma perché un altro soggetto dovrebbe acquistarli anche se i crediti sono difficilmente recuperabili? Le banche cedono un vasto numero di crediti: non esigibili, esigibili in maniera parziale o solo in via temporanea. Proprio grazie a questo le società riescono comunque a ricavare un vantaggio a differenza delle banche.
Ad esempio una banca rivende un credito deteriorato a 20 euro, il cui prezzo sarebbe dovuto essere 100: anche se la società recupererà solo 30 euro ci avrà comunque guadagnato.
Le società, hanno interesse a risolvere le proprie posizioni debitorie, se non vogliono vendere gi NPL. Per questo motivo possono proporre al debitore delle modalità di risanamento del debito più convenienti.
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