Le agenzie di recupero crediti, molto spesso, non si fanno molti scrupoli quando devono portare a termine il loro compito. Infatti non è raro vedere operatori telefonici alle prese con metodi quasi minacciosi per poter far valere le proprie ragioni e senza tenere conto di chi all’altro capo del telefono ascolta. Insomma, anche se diverse pronunce da parte delle autorità giudiziarie sembrano a favore dei debitori, ancora oggi, ci si trova ad avere a che fare con arroganza e prevaricazioni.
Ma come si può dire basta a questa situazione? Certamente è possibile percorrere la via più ovvia, cioè quella di interpellare un legale per difendersi ma anche conoscere dei metodi efficaci per agire in completa autonomia e comunque in accordo con la legge, comunque serve. Ecco qualche dritta da adottare con le agenzie di recupero crediti se creano problemi.
Come reagire al primo approccio dell’agenzia di recupero crediti
Dopo aver ricevuto il mandato dal creditore principale, l’agenzia di recupero crediti si rivolge al debitore inviando una comunicazione dove si richiede il pagamento del credito in oggetto ma non solo, infatti vengono aggiunte commissioni, spese aggiuntive, penali relative al pagamento in ritardo e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente la prima reazione sarebbe quella di distruggere la lettera o di lasciarla nel casso per mesi ma, come debitore, la prima cosa da fare è quella di verificare se questa somma va effettivamente pagata oppure no.
Per poter essere valida tale lettera deve essere esplicita al massimo riguardo al credito, quindi devono esserci precisi riferimenti al contratto originario e avere a supporto le fatture non pagate. Qualora tutto sia in regola e i termini di prescrizione non siano decorsi, o al contrario, la richiesta di denaro non esiste o è contestabile, bisogna attivarsi per trovare il prima possibile il modo giusto per agire pagando o rimandando la richiesta al mittente.
Si ricorda che la prescrizione in caso di bollette è sempre di cinque anni, mentre se si parla di crediti generici o finanziamenti il termine è di dieci anni. Una volta trascorso questo periodo di tempo non è più possibile richiedere la restituzione del denaro.
Come agire quando si vuole pagare il debito
Se la richiesta che propone l’agenzia di recupero è legittima, allora bisogna onorarla, però ci sono quattro possibilità per risolvere al meglio la situazione. In primo luogo si può scegliere di pagare entro i termini previsti e chiudere la faccenda, richiedere una dilazione, proporre il saldo e stralcio della pratica o pagare entro i termini e basta, la soluzione più semplice se si vuole evitare la contestazione e le conseguenze che ne derivano. In tale caso, però, è bene sistemare il tutto e conservare sempre una traccia del pagamento in modo da non ritrovarsi, in un possibile futuro, ad avere nuovamente a che fare con l’agenzia.
Se la missiva ricevuta manda nel panico il debitore perché i toni sono minacciosi e intimidatori, di certo avere paura non è la cosa migliore da fare, soprattutto se non ci sono i soldi per adempiere al dovere. È bene, in questo caso, affidarsi a un legale per poter capire qual è la migliore strada da percorrere e non ritrovarsi in guai seri con soluzioni fai da te.
Poiché i creditori, visti i tempi che corrono, cercano di incassare il massimo, è possibile proporre una dilazione del pagamento e cercare di creare delle rate vantaggiose per il debitore, quindi di basso importo.
Si ricorda di stare attenti a non rilasciare garanzie come cambiali perché può diventare un bel guaio. Se le agenzie di recupero propongono una comoda rateazione sull’emissione di cambiali o su altre garanzie, è bene stare attenti ed evitare tale strada perché nel caso di insoluto si ricade nel tranello del titolo esecutivo, quindi si avvia il precetto che precede il pignoramento dei beni.
Allo stesso modo attenzione anche agli assegni post datati poiché questi sono segnalabili all’Agenzia delle Entrate direttamente dalla banca, inoltre chi redige tale documento va incontro a sanzioni pesanti.
La soluzione del saldo e stralcio è la preferita se si vuole pagare, quindi si chiudere la pratica trovando una soluzione che metta sia il creditore sia il debitore d’accordo e, ovviamente, corrispondendo immediatamente la cifra senza rateazione o altri percorsi più lunghi. Ad esempio è possibile proporre la liquidazione del 50% del totale.
Cosa succede se il pagamento è contestabile
A questo punto è bene tenere conto dei casi in cui la richiesta fatta dalle agenzie di recupero credito sia contestabile. Se si tratta di crediti fondati ma ci sono documenti che possono dimostrare il contrario è bene scegliere un esperto legale che può fare opposizione sulla base di documenti certi, chiari e validi.
Anche in tale caso il fai da te viene sempre sconsigliato poiché avere torto in una situazione del genere è facilissimo. Pertanto è bene considerare le norme a favore del debitore e muoversi con chi ne sa di più contro le agenzie di recupero crediti.
Cosa fare in caso di pratiche scorrette e violente
Qualora l’agenzia che si occupa della riscossione metta in campo strategie che danneggiano il debitore nella sua riservatezza e dignità, è possibile porre in essere un’azione legale (denunciare recupero crediti) che dichiari penalmente perseguibile la condotta degli operatori del call center e della società. A supportare questa possibilità è l’Autorità Garante, le norme del Codice Penale e passate sentenze della Corte di Cassazione che fanno giurisprudenza.
Se, ad esempio, un’agenzia di recupero crediti chiama in maniera insistente un debitore, durante il giorno e anche di notte, intimandogli il pagamento in maniera scorretta e quasi violenta, oppure interpella suoi familiari illustrando una situazione più grave di ciò che realmente è, si ricade nel reato di molestie e si va incontro a sanzioni pecuniarie e all’arresto.
Leggi qui per verificare se puoi bloccare le chiamate del recupero crediti
Grazie a questi suggerimenti e alla legge che tutela il debitore è possibile evitare di soccombere alla richieste poco gentili di queste agenzie che si occupano della riscossione di denaro.